lunedì 25 ottobre 2010

Valsassinanews il quotidiano on line della Valsassina

Valsassinanews il quotidiano on line della Valsassina



AI FUSTIGATORI DI "STRISCIA LA NOTIZIA": QUì VI SIETE PRESI UNA CANTONATA!!
LA TESTIMONIANZA DEL "GIGANTE" Guida Alpina Andrea Savonitto.

Qualche anno fa, a Luglio, spostando alcune grosse bombole da 125 Kg al Rifugio di Trona Soliva lì eli-trasportate per la stagione estiva, mi sono preso il classico "COLPO DELLA STREGA", e sono rimasto in ginocchio, semiparalizzato. Non c'era in giro nessuno se non dei pastori lontani, a Trona Vaga, che nonostante le mie urla di richiamo, con la tipica attenzione dei montanari puri verso le altrui disgrazie...hanno continuato a farsi i fatti loro. Mettete un Attore urlante (non una attricetta coscialonga nuda!Non vale) a 200 mt da un pastore intento alla mungitura delle capre e vedrete se questi "batterà ciglio"! SOLIDARIETa' ALPINA.....di questo potrebbero occuparsi a STRISCIA LA NOTIZIA!
Nel punto dove mi trovavo c'era un segnale telefonico molto labile (una tacca) e solo dopo numerosi tentativi sono riuscito a contattare mia moglie al lavoro perchè innescasse il Soccorso con l'elicottero, che a breve poi, mi ha recuperato.Un sentito "Grazie al Soccorso Alpino"!.
Sono rimasto una settimana in degenza in ospedale a Morbegno prima di riuscire ad alzarmi per tornare a casa. Tra lastre, visite ortopediche, e consigli di recupero dei luminari di turno.A Casa, cioè al Rifugio in estate, ci torno a piedi trascinandomi, con una fornitura di farmaci, prescritti dai medici, "adeguati al caso" ( .... poi ho scoperto quei prodotti essere vietati negli USA...comme principio attivo,per i danni collaterali devastanti! ma in Italia ancora commercializzati in Farmacia....)
Per mesi ho condotto una vita miserabile al Rifugio. Mi alzavo al mattino,dopo una notte disastrosa, solo dopo una iniezione e continuavo la giornata aggirandomi come uno zoombie non riuscendo praticamente a fare nulla, in qualsiasi posizione.Non riuscivo neanche ad andare al cesso. Chi non ha mai provato quei dolori:NON PUò CAPIRE!(... ma confesso che nelle mie preghiere serali ogni tanto li auguro a qualcuno degno di simili attenzioni!). Le manipolazioni di mia sorella, fisioterapista professionista che ringrazio, procuravano un certo sollievo momentaneo,ma nulla di più. Dovendo comunque lavorare in rifugio per la stagione all'apice,le cose andavano sempre peggio. Con lo stomaco ormai a pezzi per le dose da cavallo di antiinfiammatori velenosi ingurgitate.... condite di calici di vino a effetto placebo.
Sceso a Settembre in fondovalle la risonanza magnnetica mi rileva la comunissima L5S1: ERNIA DEL DISCO. L'assicurazione professionale nei suoi cavilli "chiaramente" (?) non copre simili eventi che chissa perchè vengono classificati come patologie e non Icidenti sul Lavoro. Se io mi brucio con l'acqua calda mentre faccio i Pizzoccheri, l'ustione non è forse una patologia? O se mi cade un sasso in testa, la testa rotta non è patologica? Però se stò facendo la polenta è lavoro,mentre se sposto delle bombole di gas per alimentare il bruciatore del gas su cui cuoce la polenta, no?.....hanno sempre ragione loro pur di non pagare un ghello!! Poi però a scadenza il bollettino da pagare arriva sempre con largo anticipo.... e di questo, per esempio,potrebbero occuparsi quelli di STRISCIA LA NOTIZIA.
Mi faccio una serie di sedute di Fisioterapia, pagando il dovuto ticket....in cui mi insegnano una serie di sequenze di movimenti secondo loro utili alla convivenza con un disturbo difficilmente sanabile: dovrò conviverci per sempre! E per sempre dovrò fare quelle manovre, almeno mezzoretta al dì. Un bell'AULIN ogni tanto e via!
Non serve a miente. Ogni 15 giorni anche solo alzandomi dal divano ricado in ginocchio e nessuna azione quotidiana di sollevamento o deambulazione ritorna nei parametri accettabili per una Guida Alpina....ragion per cui "è meglio che cambi mestiere!".....Confusione,disequilibrio mentale,frustrazione ...in una parola semplice,semplice DEPRESSIONE. Fino alla fine di OTTOBRE!

Mi sono messo in fila per la Ozonoterapia: "c'è uno specialista a St.Moritz costa un po' ma a me è servito...Ci vado 3 volte al mese!" consiglia un amico con simili problemi fisici ma minori problemi economici. Un altra mi segnala la Signora M.......mi da il numero....provare non nuoce!
Sono figlio di medico, mio fratello è medico, di mia sorella ho già detto, mio suocero è medico, mia cognata è medico ..."non dirò niente a nessuno: tanto è una bufala" penso. La chiamo e una voce gentile mi dà appuntamento per il giorno dopo: nessuna lista d'attesa,non c'è la fila, son sempre più scettico.
A fatica guido la Jeep fino in Valsassina, conosco quei posti e non mi è difficile trovarLa.
Ho portato le lastre. Non le guarda. Tolgo con seria difficoltà i pantaloni. Mi fa sdraiare sul lettino di casa sua con un lenzuolo pulito (usa e getta) e scorse le mani sulla mia schiena in 2 secondi trova il punto preciso del mio male.
Il tutto dura 2 minuti ( come nel Filmato di Striscia la Notizia che potete visionare!.). Dice di alzarmi e di provare a toccare la punta dei piedi a gambe tese. "Sei matta??"....Ci provo e, preoccupato, CI RIESCO!. Si mi sento ancora indolenzito dai dolori che avevo prima di venire quà e non mi fido più di tanto ...ho visto troppi sorci verdi negli ultimi mesi....Rimetto i calzoni, piegando le gambe, in stabile equilibrio. Quanto le devo? Mi risponde che Lei non si fà pagare e lo fa per far stare bene la gente che glielo chiede. Sono piacevolmente condiscendente con questa simpatica nonnetta e le lascio scivolare a mo' di "contributo per il supermarket...,per la cena" un DECA di simpatia. Torno a casa e non mi rendo conto subito di quanto stò meglio,troppo assuefatto a vivere nel disagio del dolore e nell'apprensione per la prossima fitta devastante....che per quella ntte intera mi risparmia.

La notte piove copiosamente in valtellina e sulle Orobie nevica. Devo salire al Rifugio Trona, aspetto un caro amico, il famoso alpinista Alessandro Gogna, a cui non posso ne voglio dire di NO. E' un piacere vederlo e ripercorrere con lui le antiche atmosfere
Con Elena e il nostro piccolo Francesco, che ha solo 5 anni, ci portiamo a Laveggiolo e poì più in su in Val vedrano fino a che la Jeep si impantana nel fango; stanno mettendo una tubatura nuova e hanno sventrato di nuovo la strada....per cui si continua a piedi con armi e bagagli, e da quì in queste condizioni saranno almeno due ore.
Avrò avuto almeno 25 Kg di zaino in spalla. La pista da battere nella neve fonda appena caduta che in quota ha una coltre di quasi 40 cm. Infido l'appoggio,infido il passo e verso la fine anche il Franci che non ce la fa più e trema convulso per il freddo e la spossatezza. Per tutta la salita non ho appoggiato lo zaino. Mi sento in forma..... Spacco la legna, accendo le stufe.... Tutto ok,rapidamente....

Di lì a breve sono partito per un viaggio da lungo tempo organizzato con dei clienti.Abbiamo attraversata in Jeep la Tanzania e abbiamo raggiunta la Cima del MERU,a quasi 5000 m, prima e del KILIMANJARO poi di quasi 6000: il mio pensiero riconoscente non può che andare a quella semplice anziana signora della Valsassina, che ha imparato da un monaco in THailandia a curare le scimmie.
La scimmia è un animale che ben rappresenta il mio stile di vita sui monti e non me ne vergogno se i miei gangli nervosi sono più simili ai suoi, che a quelli di un qualche luminare, e di un qualche giornalista, che farebbe bene a mio parere a rivedere le sue convinzione e ad attingere dalla natura e dalle esperienze di una cultura millenaria, insegnamenti utili a svolgere meglio il suo lavoro e la sua esistenza.
GRAZIE INFINITE SIGNORA M.!!

Il Gigante

giovedì 21 ottobre 2010

Frana sullo Zucco Angelone


FRANA ALLO ZUCCO DELL'ANGELONE
Rispondi |andrea savonitto a ufficio.sindaco
mostra dettagli 20 ott (4 giorni fa)


Al sig Vice Sindaco del Comune di Introbio con delega al Territorio e Sicurezza.
Al sig Assessore allo Sport

Salve,
sono ANDREA SAVONITTO, guida alpina, a suo tempo autore primo della proposta di realizzazione degli interventi di sviluppo alpinistico dello Zucco dell'Angelone.
Per conto della CASA delle GUIDE, (di cui ero vice presidente alla sua formazione) poi, ne ho curato personalmente, come DIRETTORE dei Lavori, tutti gli interventi di tracciatura ed allestimento degli itinerari di arrampicata,e sentieristica, andando a riattrezzare secondo standard internazionali da me decisi le preesistenti vie di arrampicata in gran parte, da me, aperte dal finire degli anni'70 e tutte le altre nuove,nel contesto di quell'intervento, che costituiscono il PATRIMONIO TURISTICO e sportivo della Chiusa della Valsassina.
Per motivi che se crede le vorrò spiegare, dal 2003 non faccio più parte,come altre guide alpine che parteciparono a quegli interventi, dell'organico di quella scuola di alpinismo che risiede nella splendida sede di Cantaliberti ( da me proposta all'allora Sig. Sindaco Marconi e dal Vostro Comune adeguatamente realizzata.).
Oltre agli interventi in Valsassina ho curato (le allego un curriculum) numerosi interventi analoghi in Lombardia ed in Italia e posso ben dire di essere uno specialista competente.




Oggi ho fatto un giro allo Zucco dell'Angelone ed un sopralluogo sul sito interessato dal movimento franoso di inizio Ottobre ed ho subito, con stupore, rilevato la totale mancanza di adeguate segnalazioni. Segnalazioni atte alla salvaguardia fisica dei casuali,numerosissimi, utenti del centro di arrampicata di interesse internazionale (anche oggi c'erano macchine di austriaci!) dello Zucco dell'Angelone, inerenti all'accessibilità del sito; i percorsi consigliati o sconsigliati di accesso alle pareti e quelli, consigliati o interdetti, di arrampicata, alcuni (tra i più ripetuti) direttamente interessati dalla frana. Penso che sia URGENTISSIMA una IMMEDIATA segnalazione PLURILINGUE all'inizio ed alla intersezione di TUTTI i SENTIERI.
C''è una bacheca ad inizio sentiero sul piazzale funivia che è stata,nel contesto del progetto, predisposta proprio per COMUNICARE AVVISI ED URGENZE e non viene,neanche ora (ne mai) utilizzata da chi dovrebbe compiere per responsabilità, dovere ed interesse professionale (lasciando perdere l'educazione) tutti i passi auspicabili per la salvaguardia dei fruitori delle palestre di roccia.
Chiaramente un Ufficio Guide dovrebbe produrre anche una adeguata informazione stampa,dei comunicati a tutti i siti internet dedicati.....ma neanche il Sito CASA DELLE GUIDE DELLA VALSASSINA,a tuttoggi non riporta una parola sull'argomento!
Deduco che non si sia ancora fatto un sopralluogo ALPINISTICO adeguato....perchè se un qualsiasi addetto ai lavori (una Guida Alpina nello specifico) si può sognare di lasciare libera circolazione di persone nel contesto (sotto ed attraverso) di un simile evento....farebbe meglio a starsene seduto a fumare la pipa sulla sdraio fuori dalla "sua" di baita in montagna!

A mio parere,professionale se serve, tutta l'area va REGOLAMENTATA D'URGENZA. Deve ESSERE FATTO UN SOPRALLUOGO SPECIALISTICO SUL PUNTO DI DISTACCO E SUL PERCORSO DI CADUTA (Punti di impatto,detriti sospesi) una pulizia sistematica di DISGAGGIO ed una PERIZIA GEOLOGICA sul sito di distacco, prima di consentire l'accesso a chichessia sotto ed attraverso la frana. Ed i percorsi alternativi di accesso andrebbero sicuramente organizzati diversamente e con indiscutibile chiarezza (anche in Inglese!).
Purtroppo negli anni incidenti, anche gravi, da crollo casuale o innescato,si sono già verificati all'Angelone ma la cosa sarebbe ben diversa se dovesse succedere qualcosa a qualcuno dopo un evento di simile evidente portata. Le responsabilità "pesano come macigni", si dice.

Mi spiace sinceramente, e non da oggi, dover lamentare una simile inaccettabile situazione di disinteresse totale da parte di chi dovrebbe essere grato al vostro Comune per l'invidiabile prestigiosa assegnazione della sede di Cantaliberti,nel contesto di una splendida palestra di roccia di grande richiamo come LA CHIUSA DELLA VALSASSINA, ma negli anni la trascuratezza con cui si è mantenuto il patrimonio turistico/sportivo delle palestre dell'Angelone è lì da vedere.
Sentieri mai più interessati da interventi manutentivi di pulizia, o di ripristino di gradoni erosi, lasciati franare con incuria, segnaletiche a suolo mai più rinfrescate (costa troppo una tolla di vernice?Serve un FINANZIAMENTO?) ed in molti punti oramai sbiadita. Sulle vie di arrampicata gli interventi manutentivi sono stati praticamente inesistenti o puntiformi e quei pochi attuati: "discutibili". Erbe e RAMI (grossi come un braccio) ormai infestano moltissimi itinerari che nessuno si è più preso la briga di tenere in ordine e bastava veramente poco se tutto fosse stato "contenuto" ordinariamente nel tempo.
Del resto chi lavora troppo con la bocca normalmente non sa fare altro e chi c'ha la pappa pronta non sà cucinare!.

Mi scuso per il tempo che Le ho rubato.
Resto a Sua disposizione per qualsiasi chiarimento.

Guida Alpina Andrea Savonitto "Il Gigante"
Cell. 3394373186 - rifugiocrocedicampo@gmail.com

Zucco Angelone, controreplica
di Fabio Lenti (Casa delle Guide)
Scritto da: lettera firmata - 22/10/2010

La nota guida alpina Fabio Lenti fa ulteriori precisazioni sulla situazione del post frana dallo Zucco dell'Angelone.


Lenti, direttore della Casa delle Guide, scrive al sindaco di Introbio per relazionare sulle azioni compiute. E attacca subito, definendo "diffamatoria" la lettera dell'ex collega Andrea Savonitto - che lamentava la presunta scarsità di interventi in termini di comunicazione.

Ecco il testo della comunicazione al primo cittadino introbiese:


Introbio, venerdì 22 ottobre
Oggetto: Frana Zucco Angelone

Gentilissimo Sig. Sindaco
le scrivo, non per rispondere alla lettera diffamatoria della quale il Sig. Savonitto
risponderà nelle sedi opportune, ma per specificarle che il giorno dopo la frana, come Casa delle Guide, ci
siamo attivati immediatamente ed abbiamo effettuato un sopraluogo. Abbiamo scattato foto e ci siamo
arrampicati in prossimità della frana per vedere se ci fossero ancora massi instabili.




La frana è scesa nella notte del 5 ottobre. Il 7 ottobre abbiamo riaperto il sentiero basso dell’Angelone,
tagliando tutti i tronchi che ne sbarravano il passaggio e riaprendo il sentiero con il piccone.
Siamo saliti anche a monte, dove abbiamo riaperto anche il sentiero alto e dove ho messo personalmente
dei chiodi ad espansione ed una corda fissa per poter attraversare il canale in sicurezza.

E’ stato affisso un cartello alla Casa delle Guide ed ho informato personalmente i gestori del Bar Funivia,
affiggendo un cartello sulla bacheca all’imbocco del sentiero ed informando della frana e di non salire nel canale
di accesso e di non fare la via Anabasi che è l’unica via di arrampicata interessata dal movimento franoso.

Inoltre le allego i bollettini redatti per la Comunità Montana, che dall’8 di ottobre sino ad oggi hanno informato
il pubblico grazie alle radio, ai siti internet, a TeleUnica, oltre ad essere stati spediti in Prefettura, ai Sindaci, ai Giornalisti, agli Alberghi, ai Rifugi, ai Bed & Breakfast.


Credo in qualità di Direttore del gruppo Guide di aver fatto il possibile per informare i turisti.
Inoltre costantemente abbiamo manutenuto le falesie, sistemando i chiodi ballerini, rimuovendo i sassi
pericolanti e tagliando alcune piccole piante, anche se avevo avuto la diffida da un proprietario a non
tagliare piante, altrimenti avrei avuto una denuncia.

Ritengo molto corretto il suo comportamento e cioè di non emettere ordinanze, per i motivi da lei elencati.
Con questa lettera vorrei che avesse la conferma che siamo presenti sul territorio, vigili ed impegnati
anche nel Soccorso Alpino, che lei conosce come realtà locale.

La ringrazio dell’attenzione e le invio cordiali saluti a nome della nostra Scuola.



Il Direttore
Fabio Lenti

IL GIGANTE RISPONDE

Leggo con interesse e soddisfazione la risposta di Fabio Lenti, direttore della Casa delle Guide. L'ho trovata oggi cliccando sul Web le parole chiave "zucco dell' Angelone frana". Oggi compare la lettera di diffida nei miei confronti. Prima di oggi sul motore di ricerca di Google non compariva alcuno scritto a firma di fabio Lenti o della Casa delle Guide sull'argomento citato e se uno al giorno d'oggi non comunica col web di fatto non comunica. Discorsi da bar e piccioni viaggiatori hanno fatto il loro tempo.
Confermo il fatto che fino al giorno 20 sul piazzale della funivia di bobbio, nell'apposita bacheca,ne all'inizio del sentiero, ne in prossimità del bivio tra sentiero della Casa del Bosco, ne in prossimità del primo,secondo o terzo sperone ci fosse alcun segnale atto ad indicare che ci si stava portando in una zona devastata da frana. Ne in Italiano, ne in altra lingua internazionale.
Un turista non è tenuto di suo a essere informato su eventi che non vengono comunicati nei canali attraverso cui normalmente la gente che va in montagna si informa. Di più, uno è libero di arrivare al sentiero di inizio senza preventivamente informarsi.






Ribadisco il mio parere personale di guida alpina, suffragato dalle foto e filmati, scaricabili su YOU TUBE, per cui ritengo avventato e superficiale approntare una pista improvvisata attraverso la frana, direttamente sotto la zona di collasso,come se fosse semplicemente un fastidioso torrente in secca. Per volumi paragonabili di crollo ricordo che la superstrada 38 Lecco-Colico è stata interrotta per mesi e non penso che fosse un arteria meno importante che il raggiungimento delle pregevoli vie della Bastionata dello Zucco dell'Angelone. Penso che la precauzione, il non sfidare la sorte e il caso, la prudenza siano cose che non vanno insegnate a Guide Alpine tanto blasonate e costituiscano il principio di base della salvaguardia della salute altrui.
Comunque mi scuso con Lenti se le mie parole gli sono sembrate diffamatorie. Di fatto ribadisco che quando il lavoro di attrezzatura e sistemazione delle palestre di arrampicata dello zucco dell'Angelone è stato preso in carico da Lui si presentava nel complesso decisamente meglio. Confronti come si presentava il settore Bastionata e Astinenza sulla storica cartolina della Casa delle Guide (2000) e come si presenta oggi: una foresta. Salga se lo trova,lungo il sentiero che dalla zona del Trittico conduce a Pietracalma o Rugabella; percorra il sentiero che sale in quei settori partendo dal Sasso d'Introbio, utile e sicura alternativa all'atraversamento sulla fiducia del solco franoso. Tutti questi sentieri erano perfettamente realizzati, puliti, disboscati, segnalati, con gradini e gradoni che rendevano piacevole anche il solo compiere una escursione all'Angelone. Si rechi in Cima al Pilastro del Vampiro dove un grosso masso si è staccato. e caduto e......ci pensi. Un ultima cosa. Premesso che ognuno è libero di aprire e attrezzare le vie come crede. Di fatto il Progetto Angelone ha uno standard di allestimento (chiodi Inox resinati) uniforme e funzionale ad una sicurezza (che ho/abbiamo voluto standardizzare al meglio) che è il biglietto da visita e fa la fortuna e la fama di questa palestra di arrampicata. Ci pensi quando attrezza, lui o altri, che lavorano in questo contesto, nuovi itinerari e nuove "Placche delle Guide" utilizzando altri metodi e materiali.....è un peccato rovinare un immagine faticosamente costruita.

Guida Alpina Andrea Savonitto "il Gigante"

lunedì 11 ottobre 2010

LARIOCLIMB - Homepage

LARIOCLIMB - Homepage

Il RUGGITO DEI GRILLI.... (ZUCCO DELL'ANGELONE)



IL RUGGITO DEI GRILLI
A vent’anni ci si ritrova in compagnia dei propri grilli. C’è chi se li mette in testa e vuole questo o quell’altra. Normalmente fa la fila. Perché gli piace farla.
Sul finire degli anni settanta funzionava allo stesso modo e se arrampicavi lo facevi per fare Alpinismo. Così fan tutti, come tutti e se tutti fan così è così che si fa. Chi non poteva fregiarsi di frequentare la figa normalmente si annichiliva in estenuanti marce di avvicinamento verso pareti mitologiche nel senso storico,possibilmente in ombra ed avvolte nella nebbia e non li vedeva nessuno. Poi scendeva tra i mortali, diceva di aver visto Dio e qualche monachella ciellina magari gli mostrava il pelo delle ascelle.
Da qualche anno qualcuno più sfigato, e quindi con più tempo, aveva cominciato a concepire di arrampicare anche per allenarsi in vista dei cimenti estivi. Facce serie e determinate si ammucchiavano,rigorosamente di domenica, alla base delle poche vie di fondovalle attrezzate, per ripercorrerle anche più volte lo stesso inverno con le stesse tecniche ed equipaggiamenti dello sperone Walker.
Se non ti alzavi prima dell’alba rischiavi di trovare davanti 15 cordate sulla TUA stessa via ( che ora non fa più nessuno..)rischiando la morte ad ogni istante,per lapidazione;anche... Quando denso esalava il sudore dai Guida Major, farciti di calzettone della nonna sotto zuavi in fustagno, velluti a coste e camicie di flanella a scacchi, la puzza diveniva insopportabile ed aromi d’alpeggio permeavano le comitive in fila sulle solite tre vie della Medale: ecco,allora, era arrivata la primavera. Passando dalla Grignetta ci si poteva portare ai monti per re- iniziare i riti estivi. In fila, e in attendamento, dove bisognava esserci,seguendo i propri sogni in testa fotocopiati dai palmares dei grandi. E’ inutile dire che ci si conosceva tutti… Gli stessi tre pullman di gente compivano la stessa migrazione stagionale come fanno gli Gnu attraverso le savane del Serengeti,in Tanzania,dalle origini del mondo. Loro però anche adesso che sono decimati,sono più di un milione… di capi.







Dopo aver più volte rischiato la buccia nel rito prepuziatorio della scalata classica, con alcuni amici, ed altri, altrove (..ed allora ignoti), ciascuno vittima di allucinazioni psicopolitiche (..e varie),come succede per alcuni poveri gnu che si trovano ai bordi del branco e non sanno che cosa fare, in balia di iene e leoni, ci ritrovammo in una selva oscura. ” La retta via era smarrita!” (Questa l’ho già sentita…..boh!). In realtà erano i boschi di giovani carpini e faggi sottostanti ad un anonimo montarozzo che nessun alpinista vero si sarebbe mai sognato di cagare neanche di striscio. Come cima faceva veramente pietà. Anzi non c’era proprio la cima o, se c’era, chissenefrega. Il Nome pacioso e simpatico quasi, non poteva presagire alcunché: Zucco dell’Angelone… Fulminante nella sua inutile mollezza. E così ci lasciammo fulminare, fummo fulminati e tutt’ora sprizziamo elettriciume a manetta pensando a flash scomposti in tutto quello che poi collateralmente ci è successo. Dentro e fuori di noi.


Aprimmo le nostre acerbe menti e come un esercito di grilli impazziti i nostri sogni presero la forma che volevano sparpagliandosi nei boschi alla rinfusa. Grufolando come cinghiali cercavamo i nostri tartufi. Ogni giorno un grillo ci chiamava suadente, ci mostrava le cosce e noi dimentichi di ogni alpinismo ne accettammo la sfida e le risorse. Imparammo a giocare decidendo di volta in volta regole che non avremmo mai scritto.
Per una buona dose di tempo la riserva funzionò….Alla grande! Massimo “pistolino” Sala, Frisco, “Maurello” mia sorella, Rel, Moz, Pitti, Gaiazzi,la “finestra di Landerloof”, Roby Silvestri,il team della “Sgagnotta”, i “ Bausani” della Bovisa, presero il posto del “perfido Ivan” che dopo i primi assaggi con me sulla “ Lumaca di vetro”, ritornò raramente dedicandosi ad un altro Regno del Mistero sopra a “L’orsa Maggiore”… Capitava qualcheduno ogni tanto a spiare,ma non trovando la cima ne alcun segno di passaggio per lo più se ne tornava nel branco dove poteva agevolmente raccontare malignando di non aver visto nulla che ci fosse da vedere. Oppure incontrava uno di noi, o con noi si era lasciato condurre…. Normalmente si rilassava. E ritornava. Sempre più spesso. Tra questi comparve anche il Mito: “la gognarda” in persona!
In realtà già prima di noi il Don era passato e aveva lasciato traccia, ma quando ci vide probabilmente pensò,bene, di tener lontani i suoi ragazzi dell’Oratorio verticale di Baiedo, da quella tribù di devianti e dementi che aveva cominciato ad infestare l’Angelone. Non ci furono mai screzi,ognuno nei propri confini fino a che dell’inutile vernice sfregiò la fessura della via sacra: “COMA ETILICO”. La risposta non si fece attendere e così nacque “VERNICIATI IL CERVELLO” e…..fu,semplicemente, la fine delle ostilità. Per sempre. Troppo intenti,noi e loro, a farci i fatti nostri sul VAMPIRO o, allegoricamente, SAMBANDO.


Eravamo e siamo rimasti pacifisti anche quando ha cominciato a brillare qualche Spit… Spesso e volentieri a raddrizzare di poco salite già fatte clean. Del resto se le vie non le segni, non lasci i chiodi che non usi, non le pubblichi o, se lo fai come ho fatto io nella “storica guida” e questa non la regali a tutti anche a quelli che non sai che esistono, o che non la vogliono, non puoi pretendere che uno di suo sappia o voglia sapere e…..si contenga nello spittare la tua magica via che così si rovina e gli altri non vedono i sorci verdi come li hai visti tu quando nel più puro eccelso virtuosismo l’hai aperta per primo “ senza toccare l’alberello sennò non vale…Kazzo!!”… (In realtà tremavi col cagotto sotto, ma nessuno lo può dire.).
Siamo stati così bravi a non inventare regole che a un certo punto mi sono sentito in dovere di infrangerle. Ed è tutta colpa mia se poi mi hanno mangiato.
Le mitiche TEPA,quelle basse scamosciate con la V non si trovavano già più da tempo al mercato a seimila lire. L’arrampicata sportiva,aborto del Nuovo Mattino, aveva pervaso le menti del branco e voracemente ricercava ,nuovi e vecchi spazi, da contaminare. CONTAMINATION sortì il suo effetto. Girando un dì sulle placche baciate dal sole vidi più file di puntini di UNIPOSCA rosa: già qualcuno stava organizzando lo scempio. Che fare?? Guerra o realpolitik? Io che a torto e per presunzione “sentivo” mio l’ Angelone, mi decisi un giorno ad agire: “se qualcuno deve chiodare é meglio che lo faccia io che conosco ogni ruga ed ogni storia di queste rocce!.





Così, farneticando professionismo a go go, sproloquiai intenti progetual- grotteschi nell’ufficio del patron del Governo Politico. Senza batter ciglio dopo avermi faticosamente ascoltato il sagace CAMOZZ, motore della Comunità Montana della Valsassina, annuì e disse “la cosa s’ha da fare!!” (Così capii io. Lui più prosaicamente probabilmente dicettò: “ Sta cosa sa di Affare”) ed innescò la macchina da guerra della ricerca fondi e sponsor per il più grande progetto di sviluppo “alpinistico” fino ad allora mai pensato in Lombardia. Ma le iene,come sempre, sbirciavano attente. Incontrai un calzolaio di Ballabio, che nel suo acume interpretò la voce CENTRO SERVIZI come “Toilettes” ed incautamente lo coinvolsi. Lui coinvolse un altro calzolaio, in Erba, esperto spalatore di letame. Insieme poi, dopo aver mangiato a sbafo ed essersi accomodati,nottetempo, col “bbostik sottoalculo”, con armi e bagagli, tra cui un ingombro di telaio per tessere intrighi (che ‘azzo ci fa, se no, un telaio in un ufficio guide?) nel nuovo confortevole chalet misteriosamente comparso alla base del monte, mi confezionarono un ottimo paio di scarpe nuove!
Con queste ogni tanto mi affaccio all’Angelone a dar da mangiare o ad accarezzare i grilli…..Le trovo un po’ pesanti da portare, ma mi diverto ancora!!
Il Gigante
Guida Alpina Andrea Savonitto